Grazie ai bioreattori è possibile
coltivare: germogli, radici, micro tuberi, bulbi, embrioni, ecc… di numerose
specie.I Bioreattori vanno scelti in base alle
esigenze delle colture da effettuare al loro interno: batteri, cellule vegetali
(e loro tipo), organi (germogli, radici, tuberi, bulbilli ecc). Le colture di
ife fungine o di hairy roots richiedono bioreattori
di tipo diverso rispetto a quelli usati per le
colture cellulari, in quanto richiedono un ancoraggio per la crescita. Lo
sfruttamento delle cellule vegetali per la produzione di
composti di interesse
vivaistico, ornamentale, floricolo o orticolo richiede la produzione su larga
scala. Per questo si rende necessario dimensionare correttamente i bireattori, infatti, la coltura di cellule
vegetali, non sempre può essere effettuata nei bioreattori configurati per la
crescita di batteri, a causa di caratteristiche distintive che non sono favorevoli
alla crescita di cellule vegetali.
Rispetto ai batteri le cellule
vegetali mostrano:produttività meno stabile, maggiore sensibilità allo “stress
da taglio” (shear stress), inferiore richiesta di ossigeno e minor velocità di
crescita (tempo di duplicazione 25-110 h). Ciascun tipo di coltura deve essere
ottimizzata e richiede un bioreattore con caratteristiche peculiari.
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