Si
definisce bioreattore ogni dispositivo in grado di fornire un ambiente
adeguato alla crescita di organismi biologici. La maggior parte delle volte si
tratta di un recipiente all'interno del quale viene portata a termine una
reazione chimica svolta da microorganismo da molecole, da essi derivate, attive dal punto
di vista biochimico. Questo tipo di bioreattori è
solitamente di forma cilindrica, composto di acciaio inossidabile e può raggiungere dimensioni comprese tra alcuni litri
e numerosi ettolitri. Ci si riferisce a bioreattori anche intendendo
dispositivi che permettono la crescita autonoma (senza l'intervento continuo di
un operatore) di cellule o tessuti.
Questo concetto di bioreattore, affine a quello di coltura cellulare, è attualmente in largo sviluppo
soprattutto nel settore della rigenerazione dei tessuti (ad esempio per la
terapia dei grandi ustionati. Le colture all'interno del bioreattore devono essere
adeguatamente sottoposte a varie sollecitazioni, che mimino elementi stimolanti
la produzione di metaboliti secondari. I bioreattori sono strutturati in modo
tale da determinare differenti tipologie di ciclo cellulare. Così come accade
nel terreno solido, prima di indurre le cellule a produrre metaboliti
secondari, bisogna infatti stimolarne la moltiplicazione; ciò consente di
ottenerne un numero cospicuo ed adeguato alla sintesi dei princìpi attivi.
Nell'allestimento di un terreno liquido si procede a concretizzare i seguenti
passaggi:
1. Inoculo cellulare nel terreno liquido.
2. Condizioni di coltura adeguate alla moltiplicazione
cellulare: il tipo di terreno e la modalità di coltivazione in un opportuno
bioreattore devono consentire l'ottenimento della biomassa desiderata.
3. Condizioni di coltura adeguate alla produzione di princìpi attivi; il terreno di coltura viene modificato e la coltura viene sottoposta a sollecitazioni meccaniche, ciò comporta un forte rallentamento dei fenomeni duplicativi a favore della produzione di metaboliti secondari.
3. Condizioni di coltura adeguate alla produzione di princìpi attivi; il terreno di coltura viene modificato e la coltura viene sottoposta a sollecitazioni meccaniche, ciò comporta un forte rallentamento dei fenomeni duplicativi a favore della produzione di metaboliti secondari.
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