venerdì 29 aprile 2011

Micropropagazione della patata 2

Prelevare talee nodali ed interi ger­mogli da colture in vitro stabilizzate provenienti a loro volta dalla sterilizzazione e messa in coltura del materiale di propagazione di partenza (tuberi ger­mogliati). La mag­gior parte delle cultivar (genotipi) di patata possono essere indotte a formare tuberi in vitro; tuttavia, la capacita di dare origine a microtuberi e influenzata dal genotipo. Cultivar quali "Kennebec", "Superior", "Red Pontiac" o "Russet Burbank" sono dotate di tale capacita. (Leclerc et al., 1994). Si raccomanda l'uso di tuberi di patata freschi che non presentino segni di deperimento.

Successivamente lavare i tuberi sotto acqua corrente e quindi immer­gerli in una soluzione di candeggina commerciale al 20% (v/v) (1,05% NaOCl) per 10 minuti. Tagliare i tuberi in cinque o dieci pezzi di 2 cm2 circa e quin­di immergerli per un'ora in una soluzione di acido gibberellico (100 mg/1) per interrompere la dor­mienza e favorire il germogliamento. Porre le sezio­ni in vermiculite umida all'interno di una camera climatica a circa 25 °C con un fotoperiodo di 16 ore di luce fluorescente. Prelevare i germogli quando hanno raggiunto approssimativa­mente la lunghezza di 3-5 cm.

Per iniziare la coltu­ra dovrebbero essere usati apici delle dimensioni di 5-10 mm. Sciacquare gli apici sotto acqua corrente per 10 minuti e quindi sottoporli a sterilizzazione in una soluzione di candeggina commerciale al 20% agitando costantemente per 10 minuti. Quindi sciacquare tre volte per 5 minuti in acqua distillata sterile. Eliminare la parte di tessuto danneggiato dalla candeggina e collocare ciascun apice in un tubo di coltura (150 x 25 mm) contenente 15 ml di un mezzo costituito dai sali di base di Murashige e Skoog, 87,6 mM (30 g/L) di saccarosio, 0,56 mM (100 mg/L) di mioinositolo e 1,2 pM (0,4 mg/L) di tiami­na-HCI, e solidificato con 8 g/L di agar. Questo mezzo puO essere acquistato preconfezionato, senza saccarosio ed agar, da Sigma Chemical, St. Louis, MO (M-6899).

Dopo 30-40 giorni di coltura i germogli dovrebbero avere la lunghezza di 4-6 cm. Le talee nodali prelevate da tali colture sono sottoposte a subcoltura nello stesso mezzo, ad intervalli di 4-6 settimane.

giovedì 28 aprile 2011

Mezzo di coltura

Da oggi potrete trovare una nuova dispensa sul blog dedicato alla micropropagazione. la nuova pagina di approfondimento riguarderà una componente importantissima del processo micropropagativo: la composizione del mezzo di coltura. Indispensabile per un'ottima realizzazione dei nostri espianti. Nella pagina mezzodi coltura troverete interessanti nozioni sui componenti del subtrato, tabelle con i mezzi di coltura più famosi e un interessante capitolo sui fitoregolatori più utilizzati. Nei prossimi giorni questa dispensa sarà integrata anche con un altro capitolo in lavorazione inerente alle condizioni della camera di crescita. Buona lettura.

mercoledì 27 aprile 2011

Micropropagazione della patata

In questi giorni oltre a preparare la tesi (dovrebbe essere rilegata per mercoledì prossimo) mi sono dedicato alla semina di alcune varietà extra-piccanti di peperoncini Habanero e Tabasco per rilassarmi in vista del 23 maggio. Oltre a questo ho avuto modo di riorganizzare il lavoro del blog e ho deciso di ripartire da dove eravamo rimasti: dalla micropropagazione della patata. Con questo articolo inizierà il percorso per riuscire a micropropagare le nostre prime piantine di patata in casa.



La patata (Solanum tuberosum L.), coltura d'impor­tanza mondiale, rappresenta un alimento essenziale nella dieta di una larga parte della popolazione del mondo. La produzione della patata è al quarto posto tra le maggiori colture alimentari. A differenza di altre colture di uso alimentare essa e propagata vege­tativamente e purtroppo, a causa di questo metodo di propagazione, risulta suscettibile a molte infezio­ni di origine virale, fungina e batterica. Sono cono­sciuti almeno 23 virus in grado di infettare la patata riducendone la qualità e la produttività. La propaga­zione della patata mediante materiale vegetale prove­niente da tuberi da consumo, causa la diffusione e la moltiplicazione di tuberi infetti. La produzione di tuberi seme privi di patogeni è una pratica ormai di routine che permette di mantenere un'adeguata pro­duttività (Miller e Lipschultz, 1984). Questo obietti­vo è raggiunto mediante la coltura di apici meriste­matici per l'ottenimento di tuberi seme denominati SPT (specific pathogen freetested), in cui cioè è stata verificata l'assenza di patogeni specifici (Cassels e Long, 1982). La micropropagazione è successiva­mente applicata per propagare clonalmente le plan­tule provenienti da coltura meristematica. Due tecniche di micropropagazione, molto sem­plici ma affidabili, possono essere applicate alla pata­ta. La prima tecnica, denominata coltura di nodi sin­goli o multipli, implica la produzione di germogli mediante coltivazione di nodi singoli o multipli (propaggine in vitro) posti orizzontalmente nel mezzo di coltura. Nella patata i segmenti nodali sono prelevati da colture di germogli STP provenienti a loro volta da apici meristematici allevati in vitro. E’ da puntualizzare che la patata non pub essere moltiplicata mediante il metodo della coltura di germogli (propa­gazione in vitro mediante successivi cicli di prolifera­zione di gemme ascellari). Infatti, nel caso specifico l'aggiunta di citochinine non induce proliferazione di gemme ascellari. Normalmente nella patata è pos­sibile, invece, ottenere rapidamente germogli privi di ramificazioni, allungati e composti di nodi multipli. Questi germogli (microtalee) o sono radicati ed accli­matati alle condizioni di pieno campo o sono suddi­visi in talee uninodali per iniziare nuove colture in vitro. Sebbene non sia il metodo più effi­ciente di micropropagazione, la coltura di nodi è il procedimento più affidabile per produrre in vitro piante dalle caratteristiche rispondenti alla pianta madre (true to type).La seconda e forse più affascinante tecnica di micro­propagazione implica la produzione di tuberi minia­turizzati (microtuberi) da germogli di patata allevati in vitro. Tale tecnica, oltre che essere un utile metodo di propagazione e conservazione di ger­moplasma dotato di caratteristiche di pregio, può essere adattata ai metodi commerciali di propagazio­ne automatizzata e agli impianti di meccanizzazione di pieno campo su larga scala (McCown e Joice, 1991). A seconda delle cultivar, lo sviluppo di microtuberi è favorito da condizioni di fotoperiodo corto e dall'aggiunta nel mezzo di coltura di una citochinina e di elevate dosi di saccarosio (Seabrook et al., 1993; Gopal et al., 1998).Se l'impianto e le successive fasi di sviluppo dei mi­crotuberi avvengono in condizioni ideali, la coltura ha un comportamento uguale a quella da tuberi seme (McCown e Wattimena, 1987).

martedì 26 aprile 2011

Effetti della qualità della luce nella micropropagazione

Come promesso sono tornato! Questa mattina ho finalmente completato la tesi del corso di Laurea in Scienze Agrarie dal titolo "Effetti della qualità della luce nella micropropagazione". Un lavoro lungo ma appassionante che ha coronato un intenso percorso di studi. Come avrete notato sono stato a lungo lontano dalle pagine del blog, ma da oggi tornerò quotidianamente a scrivere ed aggiornare queste pagine. Dopo il giorno della Laurea, inizierò a pubblicare alcuni interessanti capitoli del mio elaborato. Per il momento pubblico il frontespizio della  mia tesi, per festeggiare il completamento dell'elaborato. A domani!
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