martedì 4 settembre 2012

Daucus carota L.


Ciao a tutti. Dopo vari post di aggiornamenti della dispense del blog, è arrivato il momento di iniziare a fare qualche piccolo esperimento con una specie orticola che tutti noi conosciamo: la carota. Di seguito trovate un breve ma interessante articolo per cimentarvi con la micropropagazione della carota.

Vari organi e tessuti della pianta sono utilizzabili per l’inizio di colture in vitro. I risultati migliori si ottengono usando le cellule giovani in attiva proliferazione. Più frequentemente utilizzati sono: il cambio vascolare, il parenchima di riserva, il periciclo delle radici, l’endosperma del seme, i cotiledoni, il mesofillo fogliare e il tessuto provascolare. Le tecniche usate nella preparazione degli espianti dipendono dal tipo di tessuto e dalle finalità dell’esperimento. Una tecnica tipica è quella usata per la preparazione di espianti di carota (Daucus Carota): il tubero sterile è tagliato a fette di alcuni millimetri di spessore; da queste, per mezzo di un foratappi, si preparano dei cilindri di materiale contenenti alcune decine di migliaia di cellule. L’espianto così ottenuto è posto a crescere sulla superficie di un terreno agarizzato.

domenica 2 settembre 2012

Sterilizzazione

La sterilità è un requisito essenziale per la coltivazione di cellule vegetali in vitro, dal momento che i terreni nutritivi ottimali per le cellule vegetali permettono anche la crescita di diversi microorganismi. I tessuti interni della pianta sono generalmente sterili, mentre la superficie è ricoperta da vari tipi di microorganismi. La rimozione di questi ultimi è pertanto indispensabile se si vuole evitare la contaminazione dell’espianto al momento dell’inizio della coltura in vitro.  Ciò si ottiene mediante semplici metodi di sterilizzazione superficiale... L'articolo continua!! Segui l'aggiornamento nella sezione "Procedure di laboratorio"

mercoledì 29 agosto 2012

Glossario Micropropagazione


Sentivo il bisogno di creare, tra le pagine di questo blog, una sezione interamente dedicata alla raccolta ed alla divulgazione di tutti quei termini che comunemente do per scontati tra i lettori del blog. Ecco quindi l’idea di realizzare una pagina con tutti i lemmi che troverete leggendo il blog legato alla micropropagazione. Un modo semplice e veloce per fare chiarezza in un mondo tanto affascinante quanto complicato. Spero apprezziate gli sforzi; ovviamente nei prossimi giorni la pagina del Glossario sarà arricchita ed aggiornata con ulteriori termini. Buona lettura Davide.

martedì 28 agosto 2012

Colture recalcitranti

Le cellule di organi vegetali o i tessuti della pianta stessa possono essere indotte a crescere ed a moltiplicarsi se poste in opportune condizioni ambientali. Le cellule, anche se prelevate da tessuti già differenziati, sono in grado di regredire la loro differenziazione sviluppando ammassi amorfi, callosi, che possono essere mantenuti in definitivamente in vitro o possono essere indotti a rigenerare organi o piante intere completamente differenziati. Oggi è possibile prelevare e coltivare in vitro un gran numero di cellule di diverse piante, anche se alcune varietà e specie risultano essere ancora recalcitranti ad una loro proliferazione in vitro. Ciò è dovuto non tanto a fattori genetici o biologici delle pianta o della cellula ma alla cattiva od errata scelta della condizioni colturali ed ambientali. Il substrato su cui si sviluppano le colture in vitro deve garantire che l’espianto abbia disponibilità di tutte le sostanze di cui questo necessita. In esso saranno pertanto disciolti elementi minerali, quali azoto, fosforo e potassio, che costituiscono i cosiddetti macroelementi.... continua nella sezione  “Dispense” al capitolo “Mezzo di coltura. Buona lettura, Davide!Col

sabato 25 agosto 2012

Fitoregolatori, ormoni vegetali, Etilene

Etilene: è l'ormone a struttura chimica più semplice ed è l'unico, sinora identificato, gassoso a temperatura ambiente. La prima descrizione dei suoi effetti si può già trovare in pubblicazio­ni del 1858, quando si osservò che le piante poste in ambienti riscaldati con stufe a cherosene si sviluppavano in un modo caratteristico.All'inizio del secolo venne chiarito che tali effetti biologici sono provo­cati dall'etilene, un prodotto della combustione incompleta del cherosene.Uno degli effetti più appariscenti dell'etilene, la stimolazione della colora­zione e della maturazione dei frutti, è stato, ed è tuttora, largamente usato in agricoltura. Solo successivamente, cioè dopo il 1930, fu data la spiegazione dei curiosi effetti attribuiti a questo semplice gas: fu scoperto infatti che l'etilene è normalmente presente in natura in diversi tessuti della pianta ove esercita attività di regolazione tipicamente ormonali. L'ormone si trova nei frutti (soprattutto in maturazione), ma anche nei fiori, nelle foglie, nei germogli e nelle radici. Poco si sa sul luogo di sintesi. Durante la germinazione esso è prodot­to nelle cellule apicali. Nella pianta adulta è sintetizzato in sedi diverse (frutto, fiore, ecc.) a seconda della fase di vita della pianta stessa. Maggiori informazioni sì hanno sul meccanismo di biosintesi..... Leggi il nuovo aggiornamento nella sezione “Dispense” al capitolo “Mezzo di coltura, oggi  è stato integrato il capitolo dal titolo Gli ormoni come protagonisti delle diverse fasi in vitro della micropropagazione” e il paragrafo  “Etilene”. Buona lettura, Davide!

venerdì 24 agosto 2012

Fitoregolatori, ormoni vegetali, Acido abscissico


Acido abscissico è considerato il diretto antagonista dell'azione degli ormoni della crescita (auxine, gibberelline e citochinine). Scoperto, isolato e caratterizzato chimicamente dopo il 1960, esso è identico alla dormina, caratterizzata dalla proprietà di interferire con l'azione stimolante di IAA sullo sviluppo del germoglio. Nulla si conosce sul luogo di sintesi dell'ormone; si sa solo che esso si accumula in particolare nelle foglie e nei frutti poco prima del distacco dalla pianta. Lo si trova, inoltre, nelle gemme e nei semi dormienti. Leggi il nuovo aggiornamento nella sezione “Dispense” al capitolo “Mezzo di coltura, oggi  è stato integrato il capitolo dal titolo Gli ormoni come protagonisti delle diverse fasi in vitro della micropropagazione” e il paragrafo  “Acido Abscissico”. Buona lettura, Davide!

giovedì 23 agosto 2012

Fitoregolatori, ormoni vegetali, citochinine

Le citochinine: un indispensabile ingrediente di molti terreni per la coltura in vitro di cellule vegetali è stato, sino a non molti anni fa, il latte di cocco. Esso stimola la crescita favorendo la divisione cellulare e non è sostituibile da auxine e da gibberelline. Tuttavia i tentativi di isolare il fat­tore ad attività citochininica (citochinesi = divisione cellulare) dal latte di cocco fallirono. Nel 1955 fu scoperta una sostanza, la kinetina, in grado di sostituire il latte di cocco nelle colture in vitro. In seguito anche la 6- benzilaminopurina (6-BAP) si dimostrò utile a tale scopo. Solo nel 1964 fu isolata dalla pannocchia del granoturco (Zea mays) una citochinina na­turale, la zeatina. Poco più tardi venne isolata un'altra- citochinina naturale, denominata 2iP... Leggi il nuovo aggiornamento nella sezione “Dispense” al capitolo “Mezzo di coltura, oggi  è stato integrato il capitolo dal titolo Gli ormoni come protagonisti delle diverse fasi in vitro della micropropagazione” e il paragrafo  “Citochinine”. Buona lettura, Davide!
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